martedì 24 maggio 2011

CONTRO-INFORMAZIONE ANTI-NUCLEARISTA - L'occulto nucleare

Ci siamo ! Come volevasi dimostrare i tentacoli alla guida di questo baraccone chiamato Italia hanno colpito a loro uso e consumo. Nella stanza dei pasticci il delitto è stato compiuto. Decisamente truffatori dell'atomo verso la fetta di popolo ignaro che il 12 e 13 si svolgerà un consulto referendario sul nucleare per abrogare la realizzazione di fette di territorio atomizzato quà e là per la penisola. La mossa è direzionale verso un unico scopo. Gettare fumo verso gli elettori, ne bastano il 50%+1 per dire no allo scempio, votando SI, che capiranno che è una giocata di dadi meschina quella approvata oggi tra le mura delle oscenità politiche, facendo passare per legge il no al nucleare. Dunque vale il discorso di non far si che i manigoldi da tasti parlamentari ci facciano passare per problema risolto la scottante questione. Rinnovando l'invito ad andare a votare SI, legge permettendo. Non passi l'idea che siamo e resteremo spettatori di un bagno atomico !

Francesco Alaimo - Energia Continentale







sabato 21 maggio 2011

Lavoro e costi energetici. Rinnovabili via di salvezza.

Si chiaro un concetto. Dopo il referendum l'energia nazionale dovrà camminare solamente sulla strada delle rinnovabili. Con la crisi in atto, le banche che come al solito fanno quel che vogliono, la morsa del dannato petrolio, il popolo è in trappola. L'unica via d'uscita sono le fonti energetiche rinnovabili. Oltre che allegerire i costi di produzione energetica al momento alti, possono consegnare un futuro occupazionale più roseo, rispetto all'attuale nefasto, per numeri di posti lavoro.

Francesco Alaimo - Energia Continentale con Socialismo Nazionale e Confederatio


lunedì 16 maggio 2011

Referendum del 12 e 13 Giugno - Rutilio Sermonti



Vi sembrerà forse strano che io, Rutilio Sermonti, allergico a qualsiasi forma di "ludi cartacei", venga ad invocare da tutti voi il massimo impegno proprio in occasione di una tornata di essi, e cioè dei quattro referendum abrogativi fissati per il 12-13 giugno prossimi.
  E' che ci troviamo davanti a una smaccata frode con cui i mascalzoni che si sono appollaiati sugli scranni del potere intendono defraudare il popolo anche di quel piccolo residuo di sovranità che consiste nell'arma referendaria, con cui, a differenza che nelle elezioni politiche, è dato al votante di esprimere una volontà, e non soltanto una delega in bianco.
  Anche per i referendum, sia chiaro, valgono tutte le altre gravi riserve che noi opponiamo al voto anonimo e non qualificato, determinato in massima parte con espedienti persuasori sub-liminali, con illusionismi e con ricatti, ma in certi casi, quando una "opinione pubblica" si sia autonomamente affermata, può darsi il caso che -cosa rara in democrazia- la volontà del popolo abbia una qualche voce in capitolo.
  La cosa altamente preoccupa il grasso servidorame degli usurai regnanti che si suole definire "classe politica". Essendo però preclare caratteristiche di essa il modesto livello intellettuale e culturale, anzichè contrastare con argomenti quelli dei fautori del referendum abrogativo, magari abusando della profusione di mass media pubblici e privati di cui dispone, preferisce adottare sistemi più grossolani e disonesti, ma di probabile successo. I principali sono due, che vanno a integrare il dato di partenza del diffuso disinteresse per la politica, che fa ormai di quello astensionista il più numeroso dei partiti. Uno consiste nell'esprimere i quesiti referendari in termini tali che la maggioranza dei "consultati" non ci capisca niente, o capisca il contrario. Si comincia dalla formulazione abrogativa, per cui, volendo dire NO a una legge, occorre votare SI. Sarebbe bastato chiedere: "volete conservare?" anzichè :"volete abrogare?" e nessun equivoco sarebbe stato possibile. Ma poi, tutto il gergo giuridico-burocratico in cui i quesiti vengono sottoposti ai votanti è del tutto incomprensibile a chi non sia un giurista nè un burocrate, bensì una casalinga, un contadino o un operaio edile: quelli che fanno "quoziente".
   L'altro metodo consiste nel fare in modo che i votanti non raggiungano il 50% fissato dall'art. 39 della Legge 357/70 sui referendum. Come? Col silenzio-stampa, e soprattutto col silenzio-TV. Quei pochi che fanno la fatica di leggere i giornali, più o meno, dell'esistenza di un referendum ne hanno notizia. Ma gli altri, i più, i bulimici di piccolo schermo, che ne sanno ? E anche i primi, per quasi la metà, mugugnano "non m'interessa" o "non ne capisco". Ognuno dei destinatari può fare il piccolo sondaggio personale che ho fatto io.
   Ora, noi sappiamo bene che non c'è nessuno, dai vecchi ai lattanti, a cui il successo del SI "non interessa", e soprattutto dei quesiti 2 (privatizzazione del servizio idrico) e 3 (ritorno al nucleare). Non occorre certo che sia io a illustrare a voi, molti dei quali possono essermi maestri, l'importanza enorme dell'abrogazione di quelle leggi demenziali, vere frecce del Parto della plutocrazia in agonia. Non si tratta dell'effetto Fukushima. E' che l'illimitata disponibilità di energia artificiale non è un bene: è una calamità; è il primo fattore materiale della degenerazione umana; è il maggiore alleato di Mammona.
   Ogni uomo di buona volontà deve sentire il dovere di impegnarsi per far fallire la sporca manovra che trasformerebbe la vanificazione del referendum in un trionfalistico alibi per i criminali. Nessuno si senta sminuito a parlare il linguaggio delle zolle, delle cucine, delle catene di montaggio e, magari, delle carceri. Ma vi chiedo di trasformarvi tutti, per breve tempo,  in maestri elementari, per far capire agli umili quello che non si vuole che capiscano, per spiegare loro l'importanza e il significato dei "QUATTRO SI", per implorarli, se occorre, di non farsi sfuggire questa occasione rara di troncare tentacoli alla piovra.
Per uomini come voi, ogni altra parola sarebbe superflua.

Enos, Lases, iuvate !                                                        

Rutilio

domenica 15 maggio 2011

Il motore magnetico a moto perpetuo inventato da Tesla. Funzionamento e misteri.

MACCHINA MAGNETICA
A MOTO PERPETUO (PM3)di K_PULLO
http://www.geocities.com/k_pullo/PM3.htm




INTRODUZIONE:
La costruzione di una MACCHINA A MOTO PERPETUO è sempre stato un sogno fantastico. Ci sono stati molti tentativi di costruirla nella storia, ma sempre con la stessa fine: il MOTO PERPETUO continua ad essere una leggenda.

D'altra parte, le affascinanti proprietà dei materiali magnetici hanno sempre stupito i ragazzi e gli uomini d'intuito. Essi vedono in questi materiali un misterioso segreto.Io penso che queste proprietà non vengano ancora utilizzate in maniera abbastanza adeguata...

... Qui c'è l'ultimo tentativo...
L'INIZIO:
Un po' di tempo fa ho trovato un fantastico programma chiamato FEMM: http://femm.berlios.de/
Questo programma effettua un'analisi di tutti i tipi di parametri sui sistemi magnetici, così ho deciso di analizzare tutte le configurazioni dei sistemi magnetici presenti nella ricerca sui motori magnetici dei LABORATORI JLN.
Ho constatato che alcuni sistemi non funzionavano nella maniera più assoluta, altri erano difficili da riprodurre, e alcuni contenevano buone idee.
Poi ho trovato la teoria TOMI di Stewart Harris: www.fortunecity.com/greenfield/bp/16/magnetic.htm
Ho quindi deciso di analizzare il sistema, e di vedere il profilo di forza sul MAGNETE MOBILE:

Iniziamo con l'immagine sottostante:

Il MAGNETE MOBILE misura 12 x 3 cm. L'immagine ci mostra lo schema delle forze che agiscono sul MAGNETE MOBILE:

1 - Quando il MAGNETE MOBILE si avvicina, sente una grande forza repulsiva.
2 - Una volta che il MAGNETE MOBILE è vicino al MAGNETE STATORE, questa forza repulsiva diminuisce.
3 - Mentre il MAGNETE MOBILE si muove lungo il MAGNETE STATORE, la forza cambia e spinge il MAGNETE MOBILE verso il centro del MAGNETE STATORE.
4 - A questo punto, la forza d'impulso inizia a decrescere e, verso la fine del MAGNETE STATORE, si ritrasforma nuovamente in forza repulsiva.
5 - Anche questa forza a poco a poco diminuisce mentre il MAGNETE MOBILE si allontana dal MAGNETE STATORE.

Abbiamo tre regioni di forza, e due punti interessanti:

1 - Bassa forza repulsiva mentre il MAGNETE MOBILE si avvicina, su un'ampia regione prima del MAGNETE STATORE.
2 - Un punto di equilibrio, dove il MAGNETE MOBILE può avvicinarsi o allontanarsi dal MAGNETE STATORE.
3 - Una REGIONE D'IMPULSO, grande circa quanto la lunghezza del MAGNETE STATORE (QUESTA REGIONE DIVENTERA' MOLTO IMPORTANTE).
4 - Un punto di blocco, dove le forze di attrazione e repulsione sono uguali (questo è quello che io chiamo 'buca').
5 - Una lunga regione di repulsione quando il MAGNETE MOBILE si allontana dal MAGNETE STATORE.
Ora comparo queste forze con quelle ottenute con il TOMI TRACK di Stewart Harris:


Poi, guardando i risultati, l'unico effetto che vedo quando simulo il sistema TOMI TRACK è un 'rilassamento' delle forze lungo l'asse X. Non importa quanto è lungo il magnete tagliato, l'effetto è sempre lo stesso. La REGIONE D'IMPULSO aumenta e l'ampiezza della forza diminuisce, ma il risultato grafico è simile. Lo si può osservare qui:


L'intensità della forza diminuisce, e le posizioni spaziali di equilibrio e i punti di blocco si allontanano dal MAGNETE STATORE, quindi la regione della forza d'impulso si allunga. La configurazione TOMI mi ha dato l'idea di fare il MAGNETE STATORE più piccolo, per ottenere un effetto 'rilassamento' il più grande possibile.
Non so se ci sia un altro effetto 'reale' che non riesco a vedere.
Comunque non c'è nessuna strana teoria da qui alla fine,
tutti i dati che seguono sono basati sul magnetismo classico!:
Ho provato con un MAGNETE STATORE di 6x1 cm:


Ora abbiamo un buon MAGNETE STATORE, che spinge il MAGNETE MOBILE 5 cm prima, e 5 cm dopo i poli. Possiamo vedere un confronto tra MAGNETI STATORI di diverse forme e dimensioni:


IL DISPOSITIVO FISICO:
Vi presentiamo un sistema per ottenere una forza magnetica unidirezionale su un MAGNETE MOBILE senza nessuna forza repulsiva in nessun momento, da una combinazione di MAGNETI STATORI su un TRACCIATO... e questo TRACCIATO può essere anche un circuito chiuso!
Questo sistema viene presentato nel diagramma seguente:


I materiali e le dimensioni fisiche utilizzati per creare la simulazione sono i seguenti:




Questo non significa che un'altra configurazione non possa funzionare, ma solo che QUESTA FUNZIONA!
Solitamente il MAGNETE MOBILE si muove solo verso il punto di blocco del MAGNETE STATORE ortogonale, dove le forze su un lato e sull'altro sono uguali ed opposte. Il MAGNETE MOBILE trova una 'buca' e non possiamo muoverlo senza applicare energia dall'esterno. Inoltre, ricordiamo l'opposizione quando il MAGNETE MOBILE si avvicina.
Come abbiamo visto prima, ogni MAGNETE STATORE ha una REGIONE D'IMPULSO che è più grande del MAGNETE STATORE stesso. Ora, creando un TRACCIATO di questi MAGNETI STATORI, il MAGNETE MOBILE può passare da uno STATORE all'altro.
IL PRINCIPIO FISICO:
Le linee di flusso sui MAGNETI STATORI su un TRACCIATO creano un circuito chiuso. Esse passano da uno STATORE al successivo attraverso il ferro. Quando il MAGNETE MOBILE passa vicino ad uno STATORE, 'cattura' alcune linee di flusso, e questo permette alla forza di essere come l'abbiamo descritta prima.
Mentre il MAGNETE MOBILE si muove lungo il TRACCIATO, passa dall'influenza di uno STATORE all'altro. Il trucco si ha quando questa REGIONE DI INFLUENZA è più piccola della REGIONE D'IMPULSO dei MAGNETI STATORI, quindi il MAGNETE MOBILE si muoverà senza opposizione, perché non ci sono punti di blocco, solo REGIONI D'IMPULSO successive!
LE LINEE DI FLUSSO:
Le linee di flusso sul MAGNETE MOBILE quando si muove lungo il TRACCIATO hanno questo aspetto:



Possiamo vedere che l'influenza di ogni MAGNETE STATORE è di circa 2 cm ad ogni lato del MAGNETE STATORE, e la REGIONE D'IMPULSO è 4 o 5 cm, come abbiamo detto prima.
Ecco le linee di flusso relative al MAGNETE MOBILE ed ai MAGNETI STATORI:


Le linee di flusso provenienti dal MAGNETE MOBILE non sono equamente distribuite lungo il TRACCIATO.
Di solito, nelle altre macchine a moto perpetuo a TRACCIATO, il campo per ottenere la forza unidirezionale è creato senza il MAGNETE MOBILE all'interno, qunidi quando inseriscono il MAGNETE MOBILE dentro, esso cambia le linee di flusso, e nessuna forza unidirezionale viene estratta. Questi TRACCIATI hanno parti di attrazione e parti di repulsione quando il MAGNETE MOBILE è dentro. In questo dispositivo, il concetto è ribaltato. Si ha un campo che sembra non fare niente, ma quando si mette il MAGNETE MOBILE dentro, le linee di flusso cambiano in maniera tale che c'è una forza della stessa direzione in ogni posizione del TRACCIATO.
L'EFFETTO DI MAGNETIZZAZIONE:
Osserviamo questa immagine per vedere come il MAGNETE MOBILE cambia la direzione delle linee di flusso all'interno dei MAGNETI STATORI:


Come si può osservare, la presenza del MAGNETE MOBILE cambia la direzione di magnetizzazione sui MAGNETI STATORI, più piccoli. Questo cambiamento è più evidente davanti al MAGNETE MOBILE che dietro ad esso, a causa della configurazione dei campi dei MAGNETI STATORI. I MAGNETI STATORI non possono muoversi, perciò le linee di flusso sono più dirette lungo l'asse davanti al MAGNETE MOBILE. E' possibile che l'intensità delle forze sia la stessa, ma la componente X è sempre maggiore davanti al MAGNETE MOBILE.
Qui c'è un esempio:


LA DENSITA' DI FLUSSO:
La densità di flusso sui MAGNETI STATORI dietro al MAGNETE MOBILE è più alta che davanti:


E si può vedere come questa densità di flusso segue lo schema delle linee di flusso. La densità più alta si trova dietro al MAGNETE MOBILE, ma dentro al MAGNETI STATORI, e c'è anche una piccola parte di alta densità davanti ai bordi del MAGNETE MOBILE.
LA SPIEGAZIONE FINALE - DIFFERENZA DI ENERGIA:
Attualmente, abbiamo visto molti effetti prodotti sulle linee di flusso, sulla densità di flusso e la magnetizzazione sui magneti dovuta alla configurazione ed ai materiali del dispositivo. Tutte queste cose richiedono la generazione di una forza unidirezionale. Qui c'è l'argomento più convincente: l'ENERGIA.
Il MAGNETE MOBILE non ha energia distribuita simmetricamente, e non importa dove il MAGNETE MOBILE si trovi rispetto al TRACCIATO!
Di solito, l'energia magnetica su un magnete è uguale a partire dal centro fino a entrambi i lati. L'energia è equamente distribuita lungo il magnete, quindi esso non si muove. Quando si mette un MAGNETE STATORE vicino ad un lato, il livello di energia su questo lato aumenta o diminuisce, ed il MAGNETE MOBILE si avvicina o si allontana. Inoltre, il MAGNETE STATORE sente la forza di repulsione, ma questa è cancellata dalla tensione meccanica, quindi il MAGNETE STATORE non si muove.
Sulla PM3, i livelli di energia magnetica sul MAGNETE MOBILE sono SEMPRE diversi sui due lati. La simulazione ha restituito 19,5 Joules / m dal centro verso sinistra e 22,3 Joules / m dal centro verso destra, con piccole variazioni mentre il MAGNETE MOBILE si muove, ma viene sempre mantenuta una differenza di circa 2,8 Joules / m.
L'energia magnetica sul MAGNETE MOBILE è sempre minore dal centro verso sinistra che dal centro verso destra (qualunque sia la posizione rispetto al TRACCIATO), quindi viene generata una forza. Inoltre, anche i MAGNETI STATORI vicino al MAGNETE MOBILE hanno differenti livelli di energia (più sugli STATORI a sinistra che a destra!), ma le forze generate sui MAGNETI STATORI vecini sono compensate dalle forze di tensione meccanica, come spiegato prima.
Ecco una spiegazione grafica semplice della distribuzione di energia:


A causa di questa differenza di distribuzione di energia (maggiore sul lato destro), il MAGNETE MOBILE sente una forza ed i MAGNETI STATORI vicini sentono la reazione opposta (i livelli di energia sui MAGNETI STATORI vicini aumentano a sinistra).
La distribuzione di energia assume questa configurazione a causa del MAGNETE MOBILE tra i MAGNETI STATORI, quindi non importa dove mettiamo il MAGNETE MOBILE, esso cambierà la distribuzione di energia intorno, perciò la posizione del magnete causa il cambiamento della distribuzione di energia e questa distribuzione di energia fa muovere il MAGNETE MOBILE.
LE FORZE MISURATE SUL DISPOSITIVO:
Ecco una misurazione grafica delle forze lungo il percorso del MAGNETE MOBILE che conferma il movimento:


Come possiamo vedere, non c'è opposizione o punto neutrale lungo il percorso. La forza media è di circa 80 N*m in questa configurazione. Ecco un confronto tra l'effetto di un MAGNETE STATORE e tutto il TRACCIATO:


Si può notare che la REGIONE DI INFLUENZA è più piccola della REGIONE D'IMPULSO, come detto prima, quindi la forza totale è sempre positiva sull'asse X.
Il dispositivo funziona meglio quando il MAGNETE MOBILE è vicino al TRACCIATO (ma le variazioni di forza Y aumentano) e quando i MAGNETI STATORI sono più sottili, poiché molti di più influenzano il MAGNETE MOBILE e quindi la forza X è più regolare:


VARIAZIONI SUI MAGNETI STATORI:
A causa del gran numero di MAGNETI STATORI uguali necessari, si potrebbe pensare che il sistema sia molto difficile da 'calibrare'. La simulazione seguente conferma che le variazioni sui campi magnetici incidono solo sull'efficienza, non sul principio di funzionamento. Il sistema è resistente alla variazione di MAGNETI STATORI.
Vediamo una configurazione di MAGNETI STATORI di differenti dimensioni, per simulare campi B diversi. Le variazioni sono circa del 20% sulla dimensione Y:


Le linee di flusso hanno questo aspetto:


In questo caso, alcune linee di flusso vengono perse all'interno del ferro tra i MAGNETI STATORI, perché hanno valori di campo B differenti. Ciò causa una diminuzione della densità di campo, ed un aumento della variazione di energia mentre il MAGNETE MOBILE si muove:


L'intensità della forza diminuisce ed ha un profilo irregolare, ma è sempre diretta a spingere il MAGNETE MOBILE in direzione destra.
CHIUSURA DEL CIRCUITO:
Penso che tutto il processo sia basato su un effetto locale tra il MAGNETE MOBILE e il TRACCIATO dei MAGNETI STATORI, perciò deve funzionare anche un circuito chiuso:


Per dimostrare questo fatto, facciamo un circuito chiuso come questo:


In questo caso, ogni MAGNETE MOBILE ha una posizione diversa rispetto ai MAGNETI STATORI, perciò il momento torcente deve essere 0 se gli effetti additivi di ogni MAGNETE MOBILE si compensano.
Le linee di flusso all'interno dei magneti sono queste:


L'energia sui MAGNETI STATORI aumenta in senso orario vicino ai MAGNETI MOBILI ed in senso antiorario su tutti i MAGNETI MOBILI e sui MAGNETI STATORI quando non c'è di mezzo un MAGNETE MOBILE.
Vediamo il momento torcente (N*m/m) su ogni braccio di questo ' orologio' di MAGNETI MOBILI:
braccio 1: 13,71
braccio 2: 26,58
braccio 3: 12,67
braccio 4: 30,32
braccio 5: 8,811
braccio 6: 29,52
Il momento torcente di 0,0 può essere vicino allo zero se il sistema non funziona, ma come possiamo vedere i MAGNETI STATORI danno sempre un certo momento torcente positivo ai MAGNETI MOBILI, così il rotore può girare senza nessun'altra energia da applicare!
Come esempio del funzionamento di questo dispositivo, immaginiamo lo stesso circuito chiuso, ma con solo un MAGNETE MOBILE in mezzo, come questo:


Le linee di flusso del MAGNETE MOBILE e dei MAGNETI STATORI sono mostrate separatamente.
Pensate che il MAGNETE MOBILE rimarrà fermo?... Io no. Penso che il MAGNETE MOBILE sentirà una forza a destra di entrambi i lati (non un momento torcente a causa della configurazione a singolo MAGNETE MOBILE) a causa della differenza di energia da un lato all'altro (22.87 J / m and 22.91 J / m). Ovviamente si fermerà quando toccherà i MAGNETI STATORI, ma la forza che sentirà è della stessa natura di quella trattata prima in questo documento. Si possono creare molte configurazioni diverse del dispositivo per ottenere le forze unidirezionali o i momenti torcenti che si desiderano.
CONCLUSIONE:
Puoi testare queste misurazioni, migliorare il sistema o dimostrare che è sbagliato...
...Inoltre, puoi anche costruirlo 'veramente', ed 'in linea di principio' ottenere per sempre e gratuitamente l'energia di un motore!...
Visita www.crank.net Crank Dot Net: cranks on the net, la verità è là fuori...
Grazie a Jean-Louis Naudin dei LABORATORI JLN:
http://jnaudin.free.fr/
Grazie a Don Adsitt per THE VERY LAST PAGE OF THE INTERNET:
http://www.theverylastpageoftheinternet.com/
Grazie a Integral, Enigma, Tom, Alexander ed agli altri membri dei PHYSICS FORUMS:
http://www.physicsforums.com/
Grazie a Phillip W. Dunham Jr. per l'idea del MAG-GEN:
http://jnaudin.free.fr/mag-gen/index.htm
Grazie a Stewart Harris per la TEORIA DELL'INSTABILITA' MAGNETICA e i TOMI TRACKS:
www.fortunecity.com/greenfield/bp/16/magnetic.htm
Grazie a David Meeker per il FINITE ELEMENT METHOD MAGNETICS (FEMM 3.2) freeware :
http://femm.berlios.de/
Tutte queste conoscenze ed intuizioni hanno reso possibile questa simulazione.

Se hai dei commenti, puoi mandarmi una e-mail: k_pullo@yahoo.es


 
TOMI track lineare, il cui funzionamento è stato verificato:


 
TOMI track curvo, il principio di funzionamento è lo stesso. Creando un percorso circolare completo, il magnete dovrebbe continuare a muoversi:






I segreti perduti di Nikolas Tesla (terza puntata) Buona visione !

venerdì 6 maggio 2011

Quando la Germania batte l'Italia.....


Dopo il parere consultivo favorevole, ieri, del Consiglio dei Ministri il cosiddetto Quarto Conto Energia, ovvero il decreto che dovrebbe ridefinire il quadro normativo sugli incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici, si avvia verso la pubblicazione inGazzetta Ufficiale, per entrare in vigore dal 1 giugno.
Il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, aspramente criticato per non essere intervenuto a Verona durante la giornata inaugurale di SolarExpo, ha rassicurato gli operatori del settore. I dissidi con la collega dell’ ambiente Stefania Prestigiacomo, che avevano causato ulteriori ritardi nell’approvazione del decreto, sembrano ormai superati. E ieri è stato dunque licenziato, tra sospiri di sollievo e annunci di ricorso al Tar, il testo del tanto atteso Quarto Conto Energia, a proposito del quale Romani ha dichiarato: “Abbiamo colto i tanti segnali di novità , abbiamo capito le esigenze della filiera solare italiana e nelle ultime settimane incorporato le indicazioni e le preoccupazioni del settore, arrivando, io credo, a un eccellente risultato, soprattutto per ciò che riguarda la definizione di un quadro normativo capace di dare certezze pluriennali, fino al 2016, cioè per altri 5 anni e mezzo, fino al raggiungimento della grid parity, quando non ci sarà più bisogno di incentivi”.
Romani, poi, ha rilasciato una dichiarazione sulle strategie future un po’ a sorpresa – specialmente dopo gli ultimi interventi del Presidente del Consiglio che, durante il vertice italo-francese di pochi giorni fa, aveva dichiarato che il nucleare, in realtà, andrà avanti, ammettendo candidamente di aver rinunciato al referendum per timore di un risultato sfavorevole sull’onda emotiva della tragedia giapponese. “Molte delle mie decisioni – ha detto Romani- anche alla luce del disastro di Fukushima, dopo il 3 marzo, sono cambiate e anche per questo motivo stiamo preparando una nuova strategia energetica nazionale che vorremmo elaborare prima dell’estate.
Forse al Ministro è giunta eco dei risultati di uno studio della Fondazione UniverdeEnergia solare: il motore della green economy. La fiducia degli italiani, la miopia della politica”,presentato proprio a Verona in sua assenza, secondo cui il 92 per cento degli italiani crederebbe totalemente nel solare come fonte energetica del futuro. Una cifra in crescita, che all’ultimo rilevamento, nell’ ottobre del 2010, era al 79 per centoSubito dopo il solare, secondo gli intervistati, ci sarebbe l’eolico, con il 43 per cento dei consensi, anch’essi in crescita. Quindi l’idroelettrico con il 17 per cento e solo al 15 per cento il nucleare, in calo netto di consensi (circa il 4% rispetto al 2009). Secondo il 68% degli intervistati, inoltre, l’ Italia sarebbe indietro rispetto agli altri paesi europei.
Nel varo di una nuova strategia energetica nazionale, l’ Italia arriverebbe quanto meno al secondo posto, preceduta dalla Germaniail Governo tedesco, infatti, ha annunciato per giugno (data che tutta probabilità verrà rispettata) la presentazione del nuovo piano energetico nazionale che prevede l’uscita definitiva della Germania dal nucleare.
Per la preparazione del nuovo corso energetico tedesco sono stati coinvolti non solo tecnici ed economisti, ma anche rappresentanti delle parti sociali e si è costituito un Comitato Etico, per valutare il tema dell’approvvigionamento energetico da ogni punto di vista ecapire quali saranno le conseguenze sul tessuto sociale e sul paesaggio della Germania dopo l’abbandono dell’atomo
La Germania, dunque, appare sempre più  decisamente orientata verso le energie rinnovabili e rinuncerà a tutte le sue 17 centrali nucleari, non solo a quelle vetuste attualmente ferme per controlli, benché il cancelliere tedesco Angela Merkel abbia sempre ammesso di essere una sostenitrice del nucleare. Del resto il piano energetico varato lo scorso autunno (con il quale era stata prolungata la vita delle 17 centrali attive)  era infatti parso ai cittadini già vecchio e inadatto subito dopo Fukushima. Per questo, ha ammesso la Merkel (molto colpita, a quanto si dice, dopo aver visto che i piani di sicurezza di una centrale nucleare possono non essere sufficienti nemmeno in un paese avanzato), c’è bisogno di un “nuovo pensiero” per abbandonare l’atomo. Un nuovo pensiero forse accelerato dalla pesante sconfitta elettorale della CDU, nel Baden-Württemberg dove, invece, hanno fatto incetta di voti i “Verdi” tedeschi.  Il governo federale ha successivamente dichiarato una moratoria nucleare di tre mesi, necessaria a riesaminare la sicurezza di molti impianti, sette dei quali, i più vecchi, sono attualmente fermi.
Dopo gli stress test, voluti dall’UE, si deciderà definitivamente il futuro della politica energetica tedesca. Nella seconda metà di Maggio è prevista la relazione di un gruppo, composto da tecnici ed esperti di etica, quindi   il Governo discuterà con le imprese energetiche statali e federali, per arrivare poi ad una proposta finale da approvare a Giugno.
Quali soluzioni preparerà, dunque, la Germania, per far fronte ad un cambiamento così brusco nella politica energetica? E con quale nuovo mix energetico sarà sostituito l’apporto che, fino ad ora, veniva dal nucleare, senza perdere efficienza e produttività? Ci saranno poi da affrontare i malumori di chi trae vantaggio dal nucleare. Gerhard Schröder, il predecessore della Merkel, aveva infatti dovuto negoziare con l’industria un piano graduale di rinuncia al nucleare entro il 2022. Proprio la Merkel, invece, lo scorso novembre, aveva ridato spinta alla politica nucleare, per poi cambiare bruscamente le carte in tavola.
Cosa succederà, ora, a Neckarwestheim, 43 km sopra  Stoccarda, nel sud ovest della Germania? Dal 1976, quando è entrata in funzione la vicina centrale nucleare, molti soldi di “compensazione” sono arrivati nelle casse dell’amministrazione comunale e quello che era un villaggio di provincia è diventato un comune elegante, con tanto di campo da golf a 18 buche.
Dopo le nuove decisioni della Merkel uno dei due reattori dell’impianto dovrà sicuramente chiudere e il sindaco Dürr teme di perdere 250 posti di lavoro e di ridurre le entrate fiscali da 7 a 3 milioni di euro in un solo anno.  Molto dipenderà, quindi, dalla velocità con cui sarà gestito il passaggio dal nucleare al nuovo tipo di mix energetico prescelto, visto che fino oggi il nucleare garantisce alla Germania il 22 % dell’energia necessaria al fabbisogno ed è escluso che si faccia ricorso ad energia proveniente dall’estero – magari proprio da Paesi che l’hanno prodotta con il nucleare.
Al momento non ci dovrebbero comunque essere problemi con lo spegnimento dei sette reattori più anziani,e presto potrebbe essere fermato anche un ottavo reattore, a causa di alcune riparazioni, nella città di Grafenrheinfeld tra Francoforte e Norimberga. Le nove centrali rimanenti continueranno a produrre 13.500 megawatt di elettricità, che potrebbero non essere sufficienti. E il dibattito è già aperto, dopo che qualcuno ha parlato di un ritorno al carbone, tra le proteste degli ambientalisti. La stessa Greenpeace, ha calcolato che ci vorrebbero sei- sette anni prima che la Germania sia pronta ad un abbandono totale del nucleare. Ma sarebbero soprattutto necessari, secondo l’esperto Andree Bohling, una serie di cambiamenti nella mentalità delle persone, e poi nel sistema elettrico, le cui reti sarebbero da rimodernare, e in quello industriale, ancora non del tutto convertito alla piena ricerca dell’efficienza energetica. Sarebbe inoltre necessario, un maggiore sviluppo delle altre fonti rinnovabili, come l’eolico, mentre allo stato attuale, secondo lo stesso Bohling,solo il gas naturale potrebbe essere la fonte sicura per garantire un passaggio graduale senza perdite di competitività al sistema e nel rispetto dell’ambiente, grazie alle nuove tecnologie di ricerca e perforazione del sottosuolo.
C’ è infine la sindrome Nimby a mettersi di traverso: è il caso della cittadina diWustermark, a 30 km ad ovest di Berlino, dove gli abitanti stanno già protestando contro la costruzione di una centrale elettrica a gas, che dovrebbe essere pronta entro 4 anni, progettata dalla tedesca Siemens e dalla svizzera Advanced Power, per un investimento di circa 640 milioni di euro. L’amministratore delegato Folker Siegmund sta cercando di convincere le amministrazioni locali usando l’argomentazione dei posti di lavoro e dei contributi che dovrebbero arrivare nelle casse degli enti locali coinvolti. Insomma, l’intento della Merkel è lodevole ma la strada della Germania verso il totale abbandono del nucleare è irta di ostacoli pratici. A Giugno sapremo quali strategie avrà adottato il Governo tedesco per superarle.